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NUOTO
Il nuoto, cioè l’azione del nuotare, è un’attività individuale che permette all’essere umano di muoversi nell’acqua senza alcuna forza propulsiva diversa dalla propria energia corporea.
Comprende, tra le attività umane, il movimento sia sulla superficie dell’acqua che sott’acqua (subacquea, mermaiding, nuoto artistico), i tuffi, la pallanuoto e altri giochi praticati in acqua.
Lo si pratica in piscina, in acque libere (mari, oceani, laghi) o in acque vive (fiumi).
Il nuoto coinvolge quasi tutti i muscoli del corpo. Oltre a essere uno sport olimpico è un’attività ricreativa. La sua storia trova le sue origini sin dall’antichità, oltre 7 000 anni fa, come testimonia il rinvenimento di pitture rupestri rappresentanti uomini nell’atto del nuoto risalenti all’Età della pietra. È inserito nel programma olimpico fin dai Giochi della I Olimpiade. E può essere praticato, a livello agonistico, comportando molti sacrifici per chi lo pratica a questo livello.
Considerato uno sport completo e salutare, che distribuisce il movimento omogeneamente su tutto il corpo, il nuoto favorisce la salute, la longevità e il benessere fisico e psicologico. Esso spesso comporta benefici estetici e fisici: solitamente si ottiene un aumento della massa magra e una riduzione di quella grassa, lo sviluppo dell’impalcatura ossea e l’espansione della gabbia toracica, il miglioramento della coordinazione motoria, respiratoria e la riduzione della spasticità.
SUBACQUEA
Con subacquea (immersione subacquea) si intendono quelle attività che permettono all’uomo la permanenza in un ambiente sommerso, prevalentemente acquatico, sia di acque dolci che salate, quindi in ambito prevalentemente marittimo, fluviale o lacustre, sia autonomamente (con o senza l’ausilio di sistemi di respirazione autonomi o vincolati, che permettono quindi l’immersione per lunghi periodi di tempo), che tramite mezzi ed attrezzature (quali campane subacquee).
In funzione dello scopo dell’immersione si può distinguere tra subacquea ricreativa, tecnica e professionale. L’immersione ricreativa, quella comunemente praticata dalla maggior parte dei subacquei, è caratterizzata da profondità fino a -40 metri (con corsi di specialità per immersione profonda) e da tempi di immersione limitate in modo da non richiedere soste di decompressione.
Ulteriore distinzione si può operare, sulla base della modalità per assicurare la respirazione del sommozzatore, fra immersioni con autorespiratori (SCUBA), immersioni con erogazione di aria o miscele gassose da superficie (SSD, evoluzione moderna della tecnica caratteristica dei palombari, tipicamente impiegata nella subacquea industriale) e, infine, immersioni in apnea.
SPORT ACQUATICI
Anche se l’accezione comune del termine solitamente individua quali sport acquatici solo quelli praticati in piscina (nuoto, nuoto fondo, nuoto sincronizzato, tuffi, tuffi dalle grandi altezze, pallanuoto e masters, cioè quelli governati dalla FINA, vanno a tutti gli effetti considerati tali anche gli sport remieri (canottaggio, canoa/kayak e canoa fluviale, Dragonboat, Rafting) e quelli nautici, quali la vela o il windsurf.
Gli sport acquatici sono tra i più completi, perché permettono di fare un esercizio che coinvolge tutto l’apparato muscolo-scheletrico senza pericolo di distorsioni e microtraumi da impatto.
Il nuoto, in particolare, permette agli adolescenti uno sviluppo armonico del fisico, riducendo la massa grassa, accelerando i processi metabolici e rinforzando tutti i muscoli che servono a mantenere una corretta postura.
Il nuoto
Con il nuoto è possibile attenuare alcune patologie a carico della colonna vertebrale, migliorare l’efficienza respiratoria e correggere dei difetti ortopedici del piede e della postura. Ovviamente, dato che il nuoto è uno sport molto impegnativo e sovente non ci si accorge della fatica (dato che non si vede la sudorazione), è facile esagerare: come per tutti gli sport, è necessario iniziare con gradualità e uscire dall’acqua non appena si avverte il minimo segno di fatica o brividi di freddo.
Per il primo mese (o a seconda della propria età e del proprio grado di allenamento) si consiglia di non oltrepassare i 20 minuti di nuoto per tre volte a settimana. È sempre giusto iniziare a fare nuoto sotto la supervisione di un buon istruttore, capace di correggere gli eventuali errori negli stili, perché gli esercizi fatti male possono essere controproducenti, causando crampi e strappi muscolari. Gli sport acquatici sono particolarmente indicati anche per chi deve fare riabilitazione dopo un incidente o un intervento chirurgico.
L’acquagym
Tra gli sport attualmente in voga, ha incontrato molto successo l’acquagym, una disciplina nata in mare e poi ‘trapiantata’ anche nelle piscine coperte. Consiste in un’attività aerobica specifica, da praticarsi con il livello dell’acqua alla vita o al collo (a seconda degli esercizi da praticare), con o senza accompagnamento musicale.
La resistenza, dolce ma costante, esercitata dall’acqua sui muscoli rende gli esercizi aerobici più efficaci e meno traumatici. Questa disciplina è particolarmente consigliata per le donne che desiderano tonificare glutei, gambe, seno e braccia, specie se hanno oltrepassato i quaranta anni.